11/03/2014 Marketing ViraleSearch Engine Marketing 3 6136
Una “cacata” di contenuto attrae l’utenza? Direi di si!

Analizziamo oggi un caso studio su di un sito creato qualche mese fa e su cui possiamo effettuare alcune riflessioni a seguito della pubblicazione di una notizia che ha generato elevata interazione da parte dell'utenza.

L'evento

Il sito della Starringfilm, associazione di Torino che si occupa di fotografia audio e video, non effettua campagne di marketing sponsorizzato e non ha dei consulenti SEO che si occupano di creare contenuti ottimizzati per il web, ma semplicemente pubblica notizie in merito all'associazione e alla realtà che la circonda. Qualche settima fa decidono di pubblicare una fotografia scattata nel quartiere in cui ha sede la Starringfilm. Il contenuto viene prima pubblicato sul sito e poi ridiffuso su Facebook e a dispetto dei precedenti ha un immediato successo e viene ridiffuso e condiviso generando una elevata interazione sulle pagine del sito, come possiamo vedere analizzando il grafico degli accessi fornitoci da analytics.

Un "cacata" di contenuto

Il contenuto pubblicato è una foto con delle righe di spiegazione in cui viene ritratto un cartello di minacce a fianco di una deiezione canina. L'immagine allegata ritrae il corpo del reato inerte davanti all'obbiettivo del fotografo e il foglietto appiccicato sul muro a fianco intima il proprietario dell'animale a girare a largo in caso di incontrollabile incontinenza canina.

Analisi del caso

A dispetto del solito trend di visite sul sito, il post su facebook genera un picco di visite grazie a piccoli accorgimenti nella pubblicazione dell'articolo. Vediamoli nel dettaglio:

  • pubblicazione sul sito di una foto ad alta definizione in cui è possibile leggere il contenuto del foglietto con le relative minacce
  • descrizione sul sito dell'evento con un occhio di riguardo nel NON utilizzare parolacce, epiteti e linguaggio sporco per non incorrere in penalizzazioni da parte di Google, condizione questa, immagino, dettata più dal buon senso che dalla conoscenza delle norme che regolano l'inclusione in Big G.
  • pubblicazione di foto a bassa definizione con link al contenuto sul sito. L'utenza per poter leggere il contenuto del foglio appiccicato sul muro deve quindi necessariamente spostarsi dal canale sociale al contenuto pubblicato sul sito.

Perchè il post ha generato interazione?

La notizia, pubblicata con le modalità descritte precedentemente, ha generato una migrazione verso il sito internet dal canale sociale a seguito di una indotta curiosità (che ci sarà scritto sopra a quel foglietto? ci sono altre foto? come avranno commentato questa foto?) e una condivisione del contenuto in quanto divertente e di carattere meno comune dalle normali foto che vengono pubblicate sui social network.

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pino

Nato con la passione per l'informatica da mamma Access e papà ASP nel 2002 rinnego repentinamente la mia paternità facendomi adottare da papà PHP e mamma SQL.
Allevo HTML e correlati fiori in CSS mentre vedo i frutti del mio orticello SEO crescere grazie alla passione e alla dedizione della coltura biodinamica; perchè il biologico è fin troppo artificiale.
Realizzo siti internet a tempo pieno, nei restanti momenti mi occupo di redigere articoli per questo sito e saltuariamente far esperimento nel mare che è internet.

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Commenti
Rispondi 11-03-2014 14:45
Enrico
Innanzitutto complimenti per la disanima dell'accaduto certo che mi viene da pensare a un fatto: vuoi vedere che oltre a conoscere, SEO, l'uso di CMS, CSS; HTL, PHP, uso della lingua italiana (mi pare il minimo o almeno mi sembrava... fino a qualche mese fa), passione nel proprio lavoro, si debba anche essere psicologi??? Certo che sto perdendo le speranze nei riguardi della popolazione italiana che diventa sempre più sottile (quando non voglio usare parole come decerebrati) visto che è necessario usare sottigliezze sempre più difficili per generare reazioni e soprattutto interazione con chi legge notizie nei vari siti del web... Ma la qualità non si aveva dai contenuti? Ok adesso mi direte che è necessario drogarli per fare esprimere qualcosa a ste persone.... ora capisco perché certi web master usano post al fulmicotone (rischiando anche denunce) per azionare la molla nel cervello della gente che li legge..... ritengo che una informazione ben portata e presentata, soprattutto con la dovuta importanza (vedi incidente in Giappone a Fukushima, dopo poco nessuno se l'è più filato) dovrebbe generare reazioni lo stesso, invece come dite voi, c'è sempre bisogno di dare "calci alle pXXXe" a chi legge, perché abbia una reazione di qualche genere....
Rispondi 23-05-2015 12:13
Mirko Bazoli
Proprio di recente sul mio blog personale ho scritto un'articolo abbastanza stupido che poi ho condiviso su una pagina facebook di un gruppo di persone locali. Ho ricevuto 9000 visite uniche per quell'articolo e decine di interazioni su facebook nel giro di 24 ore. Il risultato è stato che il mio servizio di hosting ha bloccato il servizio perché avevo consumato tutta la banda mensile e mi son trovato un bel po' di nuovi iscritti a una mia newsletter. L'articolo era stato creato in una categoria del forum cui non utilizzo professionalmente, ha più a che fare con un aspetto ricreativo della mia vita. Oltre tutto pensavo di aver creato articoli ben più utili ed interessanti sempre attorno a quell'argomento. In definitiva ora sto scrivendo sempre più articoli del cavolo, in quanto perlomeno permettono a quelli più seri di essere visitati in un secondo momento.
Pino
Rispondi 24-05-2015 06:34
Pino
Ciao Mirko! Molto interessante la tua esperienza, che dimostra come i contenuti virali siano un ottimo espediente per attirare visitatori sul proprio sito. Contenuti di questo tipo hanno in genere l'unica pecca di aumentare il traffico in un periodo "breve ma intenso", quello che è importante a parer mio, è cercare di agganciare l'utenza nel frattempo e cercare di fornire contenuti in argomento con gli obiettivi per cui abbiamo creato il nostro sito internet, altrimenti rischiamo di ottenere un pubblico poco performante con un tasso di abbandono elevato.
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