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Usare un Content Delivery Network (CDN): come e perché

Usare un Content Delivery Network (CDN): come e perché

Articolo datato

Questo articolo non è più aggiornato da almeno 5 mesi perciò verifica le informazioni che vi sono contenute in quanto potrebbero essere obsolete.

Oggi analizziamo i motivi per cui è opportuno configurare e attivare una CDN per distribuire meglio i contenuti presenti sul nostro sito web.
Un Content Delivery Network può fornire una marcia in più ad un sito internet, grazie ad un sistema di caching reverse proxy, ottimizzandone così la velocità, l'esperienza utente e conseguentemente la SEO on-site grazie ad una migliore indicizzazione dei contenuti presenti sul dominio da parte dei motori di ricerca.

Naturalmente i visitatori non si renderanno conto del fatto che viene servita loro una copia del sito e non il contenuto originale.
Sommario

Scopriamo come e perchè configurare una #CDN con Cloudflare su un nostro sito web Share on X

Cos’è un Content Delivery Network

Una CDN è un  sistema di server, collegati fra loro tramite internet, che dialogano e collaborano in maniera tale da realizzare un sistema distribuito per la fornitura di contenuti all’utenza.

Quando un utente richiede un contenuto, dietro ad una CDN, il sistema instraderà la richiesta verso il nodo più vicino in modo da risparmiare tempo nel trasferimento dei dati.

In particolare una CDN è utile quando i nostri contenuti devono essere distribuiti in tutto il mondo o quando il server sui cui è ospitato il nostro sito è distante dal target del sito stesso.

Un ulteriore servizio che può fornire una CDN è quello di mitigare attacchi DDos, che vengono distribuiti sull’intera rete non sovraccaricando il server che ospita il nostro sito fino a farlo collassare e di mantenere online il nostro sito, fornendo una copia cache, quando il server su cui è ospitato collassa o viene spento per manutenzione o problemi tecnici.

Cloudflare

Una delle più famose CDN è Cloudflare, una impresa statunitense creata nel 2009 che, oltre a fornire un servizio di Content Delivery Network offre diversi servizi accessori.

In questi ultimi mesi Cloudflare ha sviluppato un nuovo datacenter a Milano, in Italia, fornendo così un nodo veloce e vicino a tutta l’utenza della penisola.

Cloudflare offre in maniera gratuita il servizio basico, che andremo ad analizzare in questo articolo, ma con una spesa di 20 €/mese potremo attivare un servizio di ottimizzazione dedicato per i dispositivi mobile, in modo da incrementare la velocità di caricamento delle pagine di un sito web quando richieste da smartphone o tablet.

Perché configurare una CDN

Come abbiamo visto è utile configurare una CDN per:

  • distribuire meglio i nostri contenuti nel mondo;
  • migliorare la sicurezza del nostro sito grazie al firewall integrato, se compreso nella CDN (Cloudflare offre questo servizio);
  • proteggere il nostro sito da attacchi DDos;
  • migliorare globalmente la SEO del nostro sito, grazie al incremento delle perfomance delle nostre pagine;

[vc_single_image image="6996" img_size="full" title="Classica comunicazione tra client e sito"][vc_single_image image="6997" img_size="full" title="Comunicazione tra client e sito dietro a CDN"]

Come configurare una CDN su Cloudflare

Vediamo insieme come configurare una CDN mediante Cloudflare e il suo servizio gratuito.[vc_video link="https://vimeo.com/157530322" align="center"]

Creazione Account

Come prima cosa è necessario creare un account su Cloudflare, che ci permetterà di gestire uno o più siti.

Visitiamo quindi la pagina di registrazione che richiede nome utente e password per l’account. A seguito di questa azione riceveremo una mail con un codice per attivare l’account.

Aggiunta di un sito

Dopo aver fatto accesso al servizio di CDN mediante il nostro nuovo e fiammante account aggiungiamo un sito al pannello. Se necessario è possibile aggiungere più di un sito, separando i domini dalla virgola.

aggiungi sitoIl dominio che vogliamo aggiungere va inserito nella forma pura, ossia nomedominio.tld. Nel caso di www.posizionamento-seo.com inserirò quindi posizionamento-seo.com.

Premiamo quindi sul bottone Begin Scan e aspettiamo che il servizio faccia la scansione del nostro dominio.

scansione sitoUna volta che il servizio ha completato la scansione del nostro dominio premiamo sul bottone Continue Setup.

aggiungi sito cdnNella pagina che comparirà dobbiamo poi selezionare per quali servizi attivare la nostra CDN.

Per aiutarci Cloudflare ci mostra i servizi che ha rilevato sul nostro server, a seguito di scansione automatica, per cui offre dei consigli di attivazione o meno della Content Delivery Network.

selezione DNS recordDi nostro possiamo modificare questa preselezione automatica premendo sull’icona della nuvoletta con la freccia. Come è facilmente comprensibile nuvola grigia e freccia che la oltrepassa vuol dire servizio NON filtrato dalla CDN, mentre il contrario (CDN attiva) è contrassegnato dall’icona della nuova arancione con freccia passante.

Di suo Cloudflare non attiva il servizio sui protocolli imap, pop, smtp e webmail, tutti relativi alla gestione della posta elettronica.

In caso di configurazioni particolari e non rilevate automaticamente possiamo poi aggiungere dei record per poi selezionare se attivare o meno il servizio di CDN.

Una volta effettuata la nostra selezione premiamo sul bottone Continue, in fondo alla pagina.

selezione piano cdnSelezioniamo poi il piano che vogliamo attivare, nel mio caso per questo tutorial ho scelto quello gratuito. Naturalmente in seguito potremo passare ai piani a pagamento, nel caso ci sia necessità di investire budget in maggiore velocità e performance per il nostro sito web. Premiamo nuovamente sul bottone Continue.

Cloudflare ci dirà quindi che è necessario modificare i DNS del nostro dominio affinché il servizio possa funzionare.

Modifica dei DNS

Siamo arrivati al passaggio più “complicato”: la modifica dei DNS del nostro sito. Questa operazione è necessaria in quanto permetterà all’utenza di transitare da una copia cache delle pagine del nostro sito, presente su un nodo di cloudflare, in fase di richiesta di un nostro contenuto.[vc_video link="https://vimeo.com/155227638" align="center"]La modifica dei DNS varia da host ad host e per effettuarla è necessario intervenire nel pannello con cui abbiamo configurato il nostro dominio per farlo puntare al nostro server. Non è quindi una modifica da effettuare sul sito.

Cloudflare ci viene in aiuto, infatti per gli host più utilizzati nel mondo fornisce un tutorial alla modifica dei DNS.

dns cloudflare

E’ questo il caso di gandi.net, il provider su cui ho configurato il dominio di posizionamento-seo.com, che utilizzerò come esempio in questo articolo. Per gli altri host dovrete fare riferimento al vostro provider o nel caso sia fornita alle linee guida presenti su Cloudflare.

Come cambiare i DNS su Gandi.net

Gandi.net, di cui ho parlato di sfuggita in alcuni miei precedenti articoli, offre un pannello semplificato per la gestione dei DNS e di cui Cloudflare presenta degli screenshot per spiegare nel dettaglio la procedura.

La ripropongo qui, riscritta da me in Italiano.

Dopo aver fatto accesso alla piattaforma di gestione del nostro host, con una utenza con diritti di modifica in relazione al dominio di cui vogliamo aggiornare i DNS apriamo la schermata relativa al dominio.

dns gandiSulla sinistra, nella zona dedicata ai Name servers premiamo su Modify servers.

gandi update dnsSi aprirà così una nuova pagina con i DNS che stiamo utilizzando in questo momento e che, se non abbiamo già modificato in passato, sono quelli standard di Gandi.

a.dns.gandi.net
b.dns.gandi.net
c.dns.gandi.net

Inseriamo quindi i DNS proposti da Cloudflare e premiamo su Submit per effettuare l’aggiornamento.

drew.nd.cloudflare.com
tia.nd.cloudflare.com

gandi update dns cloudflaregandi dns changeRitorneremo così nella schermata procedente, ma un box ci dirà che i DNS si stanno aggiornando. La procedura impiegherà qualche minuto, ma attenzione la propagazione effettiva dei DNS avverrà solamente dopo 24 ore, periodo durante il quale il sito potrebbe non venire visualizzato.  In realtà questoproblema non dovrebbe sussitere perché ci penserà Cloudflare a far visualizzare una copia del nostro sito mentre i DNS si propagano.

Torniamo quindi sul pannello di gestione del nostro sito su Cloudflare, dove vedremo che la CDN è in attesa di poter utilizzare i nuovi DNS e se vogliamo sfidare la sorte, possiamo provare a forzare un nuovo controllo sui DNS in uso premendo sul bottone Recheck Nameservers.

nuova analisi dns cdnUna volta che Cloudflare si aggancerà ai nuovi DNS del nostro dominio potremo incominciare a configurare il nostro account.
successo configurazione dns-cloudflare

Configurazione dell'account di Cloudflare

In particolare se, come nel mio caso, il nostro dominio ha un certificato SSL proprietario è necessario configurare bene la sezione relativa alla Criptazione. Per questo, nel pannello di Cloudflare, premiamo su Cripto. Per far si che i nostri certificati SSL non vengano filtrati dalla CDN, rendendo il nostro sito NON visualizzabile per colpa di un errore SSL sarà necessario selezionare nel box dedicato alla SSL come tipo di comunicazione di criptazione, nella select a discesa presente, l’impostazione Full (strict). Il resto lo lasciamo come di default, quindi:

  • HTTP Strict Transport Security (HSTS) non abilitata (il bottone Enable HSTS deve rimanere blu)
  • Authenticated Origin Pulls lo lasciamo su Off
  • in ultimo non è necessario creare dei certificati con Cloudflare

ssl gandi cloudflareDopo che Cloudflare avrà analizzato i nostri certificati SSL nel pannello, nella sezione dedicata a SSL, comparirà una label verde con scritto ACTIVE CERTIFICATE e più in basso potremo vedere i certificati acquisiti.
CDN certificati attivi

SSL e Cloudflare

Anche nella versione gratuita Cloudflare permette di creare gratuitamente dei certificati SSL per il nostro dominio. Sappiate che è possibile utilizzare questa opzione per crittare la comunicazione con il nostro dominio e trasformare il nostro dominio in HTTPS, al fine di migliorare il ranking sul motore di ricerca Google.

In un prossimo articolo vedremo nel dettaglio la configurazione di Cloudflare per il piano free.

Analisi dei risultati

Analizziamo ora come è cambiata la perfomance di questo sito a seguito della configurazione di una CDN.[vc_single_image image="7014" img_size="full" title="Analisi prima della configurazione della CDN"]Utilizzo per effettuare le analisi Web Page Test che oltre ad analizzare come vengono serviti i byte del mio sito nei differenti momenti mi segnala la presenza della CDN. Entrambi i test sono stati condotti facendo uscire la connessione da un server in Irlanda e simulando l'uso di browser Chrome dietro a connessione DSL.[vc_single_image image="7029" img_size="full" title="Analisi dopo la configurazione della CDN"]Come potete vedere nello screenshot qui sopra oltre al fatto che viene segnalata l'effettiva presenza della CDN a servire i miei contenuti sono notevolmente scesi, a livello di secondi:

  • il tempo di caricamento;
  • il tempo in cui viene servito il primo byte;
  • il tempo di caricamento del primo byte;
  • il tempo di carimento dell'intero documento;

Da notare che non viene più segnalata la presenza della compressione gzip delle immagini, pur se presente e configurata sul server.

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Commenti

Rispondi 26-09-2016 10:17
Marco
Ciao complimenti per l'articolo. Ho notato che molti siti web che utilizzano il servizio CDN lo fanno anche per le immagini presenti sul sito, infatti guardando il codice HTML ci si rende conto che la URL delle immagini puntano al servizio CDN. Quindi parlando in ottica SEO le immagini non vengono indicizzate con le URL del sito ma con la URL della CDN ( che poi penso non vengano neanche indicizzate da Google). Per la SEO è un male. Ho scritto qualche cavolata ? Grazie
Rispondi 26-09-2016 11:38
Pino
Ciao Marco, bella domanda! In realtà gli spider del motore di ricerca penso riescano ad arrivare alle immagini originali caricate sul sito e conseguentemente indicizzarle. Ti dico questo perchè questo portale ha immagini indicizzate pur se dietro a CDN.
Rispondi 09-04-2018 08:37
Lisa
Ciao So che è trascorso qualche tempo da quando hai pubblicato questo articolo, quindi mi permetto di chiederti se questi canoni sono ancora validi o da aggiornare, perchè seguendo le istruzioni di questo post le mie visite sono crollate. C'è qualcosa da modificare rispetto a quando hai postato questa guida? Grazie :)
Rispondi 10-04-2018 07:23
Pino
Ciao Lisa, non saprei dirti se il tutorial è ancora valido al 100%, dovrei guardare se su Cloudflare hanno cambiato alcuni valori del pannello. Quello che però posso dirti è:
  • il tutorial è studiato per un host come gandi.net e i DNS da impostare variano in base a quelli rilasciati dal tuo provider
  • se le visite sono crollate può essere che dipenda da una errata configurazione della CDN o anche no. Una errata configurazione potrebbe rendere il tuo sito non visualizzabile. Oppure possono essere altri fattori e andrebbero analizzati per comprendere il problema
  • Se, a seguito di analisi, identifichi come in Cloudflare il problema (ma mi sembra strano a meno che appunto non sia stato configurato erroneamente) torna alla condizione di partenza
Rispondi 22-04-2018 15:10
Vincenzo
Ciao. Ma così tu fai in modo che tutto il sito sia in cache sulla con...e se hai un contenuto dinamico che cambia cosa succede ? Non è meglio mettere sulla cdn solo i contenuti statici ? Se sì,cloudflare lo permette nel piano gratis ? Ciao e grazie
Rispondi 23-04-2018 12:13
giovanni
Ciao complimenti per l’articolo.. Volevo chiederti quale impostazione SSL dovrei inserire tra "full" o "full strict" usando come sito di hosting Aruba.it , grazie :)
Rispondi 24-04-2018 06:11
Pino
Ciao Vincenzo, in teoria Cloudflare quando rileva del cambio di contenuto sul sito originale aggiorna la propria versione distribuita via CDN, se non lo fa lo puoi forzare. Sin dal piano gratuito.
Rispondi 24-04-2018 06:13
Pino
Ciao Giovanni, dipende dal certificato SSL che hai installato sul tuo sito. Qui trovi le FAQ di Cloudflare in merito alla differenza tra full e full strict, in funzione del tuo certificato saprai cosa utilizzare tra le due impostazioni.
Rispondi 05-03-2019 08:09
Olivia
Ciao, domanda sulla sicurezza e HSTS: perchè lo lasci disabilitato? Io lo vorrei abilitare poichè vedo che alcuni proxy flaggano il sito *** come non sicuro anche se ha un https, credo attraverso un redirect da http. Leggo che però ad alcuni abilitarlo ha dato dei problemi, probabilmente non lo hanno configurato bene, ci sono quindi ulteriori configurazioni sul sito per HSTS?

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