Sommario
Uno dei pregi di Wordpress è come, con estrema semplicità, si possono organizzare i contenuti.
Questo CMS (content manager system) nasce infatti come strumento semplificato per creare dei blog. Nel corso degli anni ha poi reso molto semplificato realizzare siti di qualunque tipo, come e-commerce, siti di listing e siti con funzionalità personalizzate, pur se spesso queste attività vengono gestite da webmaster che si spacciano per sviluppatori e buttano su un tema precostituito o una serie di plugin, cosa che porta a creare accrocchi che sul lungo diventano pachidermici e poco gestibili.
Un un prossimo articolo vi spiegherò come riconoscere i vari professionisti che vendono siti web realizzati in wordpress, ma in questo il focus sarà quali strumenti nativi ci offre WP per organizzare i contenuti al meglio.
Attenzione! Il discorso lo vado più ad approcciare dal punto di vista del consulente SEO o consulente di web marketing, piuttosto che da quello tecnico, pur se vi lascerò tutti i riferimenti per studiare in autonomia. Anche in questo caso vedremo un prossimo articolo in cui vi spiego come realizzare i CPT (custom post type), i CPF (custom post field) e la custom taxonomy.
RiAttenzione! Tutti i casi a seguire sono esempi tratti da miei precedenti lavori, in alcuni casi realizzati per conto di agenzie e di cui purtroppo non posso presentarvi l'esempio in funzione dato che è coperto da NDA.
Step 2
Processo di sviluppo sito web
Questa attività fa parte del mio metodo di lavoro come sviluppatore web
Cosa sono i custom post type, i custom post field e la custom taxonomy
Wordpress nativamente permette di creare due tipologie di contenuto: le pagine e gli articoli.
Le pagine, da utilizzare per contenuti cardine, si possono nidificare fra loro e quindi una pagina potrà avere altre pagine figlie, ma non si possono categorizzare secondo determinati metodi tassonomici.
Gli articoli, al contrario, nativamente si possono organizzare sotto o a categorie o a tag o a entrambi. Su questo aspetto vedremo in futuro come usare le categorie e come usare i tag, che fra di loro devono sempre essere univoci e mai ridondanti, ma spesso non bastano. Volendo si possono aggiungere ulteriori criteri tassonomici con le custom taxonomy o lo stesso criterio si può applicare ad eventuali custom post type.
I custom post type (CPT) di WordPress sono tipi di contenuto personalizzati che estendono le funzionalità predefinite di WordPress, permettendo di creare e gestire contenuti specifici come portafogli, testimonianze o prodotti, oltre ai post e alle pagine standard.
I custom post field (CPF) di WordPress sono campi personalizzati che consentono di aggiungere informazioni extra a post, pagine e custom post type. Questi campi permettono di memorizzare dati specifici come prezzi, date, descrizioni e qualsiasi altra informazione aggiuntiva necessaria per personalizzare i contenuti.
Per fare un veloce esempio prendiamo Woocommerce, che quando installato, crea un custom post type prodotto e delle custom taxonomy chiamate categorie prodotto. All'interno del prodotto avremo poi dei custom post field come quantità e prezzo.
I custom post type possono poi avere un archivio visibile all'utenza o non visibile e possono essere inclusi o esclusi da determinate query (richieste di elementi al database).
Migliorare il posizionamento SEO ottimizzando la struttura logica
Come spiegato in un precedente articolo dedicato a progettare un sito sulla base di una query research, il primo passo è quello di ottimizzarne la struttura.
Per farlo è quindi necessario organizzare i contenuti fra di loro e all'interno di ogni pagina.
In alcuni casi sarà quindi necessario definire differenti custom post type:
- ricette in un sito di cucina
- dati servizi o utenti in un sito di consulenza o piccola attività
- differenti merci in un catalogo online
- eventuali sezioni da nascondere al motore di ricerca (nel caso di questo sito tutta la sezione portfolio è gestita a custom post type, che hanno dei custom post field e che ho nascosto ai motori di ricerca perché non volevo sprecare crawl budget)
Per poi andarli a legare fra loro, quindi sviluppando query che facciano dei joint tra i vari argomenti.
Esempio: se pubblichiamo un custom post type "ricetta" magari possiamo legarlo ad un custom post type "ingredienti" o "menu", anche se magari in questo caso "menu" o "portata" forse è meglio che siano dei custom taxonomy.
All'interno di una pagina potremo poi aggiungere dei campi personalizzati e in stanziati automaticamente quando richiamiamo un determinato custom post type per ottimizzarne il posizionamento ricordandoci sempre che il motore di ricerca posiziona un dato URL in funzione di quanto è pertinente in relazione all'intento di ricerca dell'utente, quindi in alcuni casi l'utente si aspetterà dati, immagini, video, grafici, documenti da scaricare e non solo del testo. Conseguentemente un contenuto che presenta questi dati
Esempio: se pubblichiamo un custom post type "ricetta" in automatico avremo dei custom post field da compilare come: ingredienti, difficoltà, tempo di realizzazione, etc.
Step 4
Metodo di lavoro SEO
Questa attività fa parte della mia organizzazione del lavoro come consulente SEO
Ottimizzare le conversioni creando funnel personalizzati
Creare dei custom post type è utile per sviluppare layout di pagina dedicati e che presentino elementi di navigazione e CTA per portare l'utenza a effettuare date conversioni come la compilazione di un form, il click su un dato elemento o l'acquisto di un prodotto. Ancor di più viene in aiuto alla creazione di funnel il creare elementi che sfruttano un custom post field per essere popolati.
Esempio 1: in coda ad un custom post type che descrive un dato servizio inseriamo una CTA con del testo che viene recuperato da un custom post field, così di volta in volta potremo inserire CTA personalizzate.
Esempio 2: in un sito di fisioterapeuti abbiamo realizzato un CPT terapia e distretto corporale dove agisce, per associare vicendevolmente le entità. Così un utente potrà passare da un dato distretto corporale: come "anca" ad una terapia collegata e poi andare a conversione.
Organizzare i contenuti su Wordpress con CPT, CPF e Custom Taxonomy
A prescindere dal fatto che si voglia sviluppare un sito in Wordpress o con altra tecnologia è necessario in primis progettare sezioni logiche e funnel di conversione.
In seguito si dovranno creare i wireframe, creando eventuali collegamenti fra i vari blocchi. Per questo aspetto in genere mi aiuto con Pencil, che nel caso offre anche collegamenti veloci ai vari portlet di pagina sviluppando PDF interattivi, così da poter spiegare al cliente cosa si intende in maniera pratica.
A seguire viene poi realizzata la grafica e infine il markup HTML.
Nei siti dove si investe meno e dove si utilizza un template HTML acquistato, si potrà scegliere che modelli più si avvicinano al nostro obiettivo.
Solo dopo aver realizzato il markup HTML completo e realizzata una demo statica del sito si può motorizzare con Wordpress.
Come implementarli su Wordpress
In futuro vedremo nello specifico il mio metodo di implementazione dei CPT, CPF e Custom Taxonomy ma sappiate che si realizzano facilmente con piccoli porzioni di codice o con l'uso di un plugin dedicato.
Il primo metodo evita di installare software di terze parti e la soluzione migliore è sempre quella di creare un plugin dedicato, così da poterlo riattivare, recuperando i CPT nel database, in caso di cambio tema grafico.
Il secondo metodo, che è quello che uso da parecchi anni è quello di usare un plugin dedicato in particolare per gestire i CPF, che permette di organizzarli visivamente in maniera comoda, aiutando chi si occuperà poi dell'inserimento dati.
Nel mio caso uso da oramai dieci anni ACF Pro, che nell'ultimo anno ha aggiunto la funzionalità per creare CPT e Custom Taxonomy e che per questo ora mi evita di creare plugin aggiuntivi.
CPT/CPF versus page builder
I page builder, come Gutenberg, Visual Composer, Divi o Elementor possono essere utilizzati per creare dei template di pagina dai webmaster che hanno scarse competenze nello sviluppare siti web a mezzo codice. Questa modalità però ha dei difetti, che vi vado ad elencare:
- markup sporco: qualunque Page Builder utilizza dozzine di righe di codice per printare gli elementi nel frontend, rendendo il lavoro di scansione dai motori di ricerca più lento e appesantendo il caricamento della pagina. Diverso usare un CPT con eventuali CPF personalizzati che printa solo il markup personalizzato e in cui all'interno aggiunge i dati inseriti.
- inserimento dei dati più macchinoso: pur se un page builder permette di salvare dei template personalizzati, il lavoro di inserimento dati risulta più macchinoso, dato che l'utente prima dovrà creare un nuovo contenuto, poi instanziare un template e poi popolarlo. Se si tratta di poche pagine si può anche fare, ma se si vuole realizzare un sito gestito da più utenti in semplicità e che venga aggiornato nei contenuti, in maniera controllata e negli anni a venire, conviene utilizzare CPT e CPF.
- scarsa possibilità di correlazione entità automatizzata: utilizzare un page builder non permette semplicemente di organizzare i contenuti per loro tipologia, ma solo andare a modificarne il loro template.
- organizzazione dei contenuti nel back-end meno ordinata: avere i contenuti organizzati nel back-end aiuta la loro correlazione e la link building interna, permettendo di ritrovarli con più semplicità.
- migrazione ad altro template lunga o impossibile: infine nel caso di migrazione a template differente o a plugin diverso avere i dati separati dal layout è un enorme aiuto.
Infine, i page builder si possono usare in combinazione con i CPT/CPF se necessario. Ad esempio si può ragionare di costruire i CPT con template personalizzati e poi creare un template di pagina vuoto o solo con header e footer, in cui elaborare il contenuto al suo interno con un eventuale page builder, ad esempio per sviluppare eventuali landing page, magari realizzando degli shortcode personalizzati per printare nel page builder dei blocchi che riepilogano eventuali CPT.
Esempio: un sito di una associazione di gatti viene realizzato interamente con Elementor. La sezione dei gatti in adozione però richiede dei filtri e dei campi aggiuntivi al custom post type "gatto". Solo quella sezione viene sviluppata con codice personalizzato.
Hai una agenzia, sei un freelance o hai bisogno di un aiuto a personalizzare o riorganizzare i contenuti del tuo sito Wordpress? Non esitare a chiedermi consulenza o aiuto!
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