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Come molti sapranno nei giorni scorsi vi sono state pesanti fluttuazioni nella SERP di Google. Dal motore di ricerca ci fanno sapere che questo fattore è dovuto all’inserimento dei segnali di Google Panda nel core dell’algoritmo del più utilizzato Search Engine al mondo.
Cosa è successo all'algoritmo di Google
A seguito del 9 di gennaio in molti si sono resi conto di decise fluttuazioni nelle posizioni dei propri siti web, a causa di un aggiornamento dell’algoritmo di Google.
In principio i maggiori esponenti sono stati vaghi nello spiegare ciò che è successo e per questo in molti hanno affermato che le fluttuazioni nella Serp erano dovute ad un aggiornamento di Penguin, l’algoritmo dedicato al controllo dei contenuti spam sulla rete. Ieri però si è giunti ad una conclusione più attendibile, verificata poi dai responsabili del motore di ricerca: la fluttuazione della SERP è dovuta all’inserimento dei segnali emessi da Google Panda nel core dell’algoritmo del motore di ricerca.
#Google aggiorna il core del suo algoritmo inserendo i segnali di #Panda Share on X
I dati relativi all’inserimento dei segnali di Google Panda nell’algoritmo
Molte sono le notizie che circolano in rete, ma leggendo le informazioni più attendibili rimangono alcuni punti fermi.
Analisi della qualità dei contenuti
Google Panda si occupa della qualità dei contenuti pubblicati sui siti web, analizzando se sono originali e non copiati da ciò che è presente in rete. E’ necessario perciò fornire informazioni suppletive rispetto al resto delle informazioni reperibili su internet.
Contenuti duplicati
Ulteriori possibili fattori che Panda analizza sono i contenuti duplicati all’interno dello stesso sito e per questo è necessario fare molta attenzione a come vengono generate le pagine del nostro sito web.
In aiuto ci viene il metatag canonical, utilizzabile per far puntare del contenuto duplicato all’articolo originale.
Google Panda non è in realtime
Un dubbio che è stato sfatato dai responsabili tecnici del motore di ricerca è che con il nuovo aggiornamento del core di Google, Panda non viene eseguito in realtime, ma periodicamente, più spesso però di come veniva fatto in passato. Per cui se viene pubblicato del contenuto non di qualità potrebbe venire penalizzato solo in seguito al passaggio dello spider è non immediatamente dopo l’effettiva pubblicazione.
In conclusione
I tecnici di Google ci fanno sapere che una guida “ufficiosa” ma abbastanza attendibile a questo algoritmo è il documento pubblicato da Jennifer Slegg e che potete leggere online nella pagina dedicata.
Ulteriore informazione, per tutti quelli che sono stati danneggiati dal passaggio di questo algoritmo è di non eliminare i contenuti, in quanto si rischia di venire penalizzati ulteriormente, ma di modificarli rendendoli ottimizzati e di qualità.
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