
[vc_row][vc_column][vc_column_text]La notizia circolava già da qualche settimana e molti SEO avevano visto avvisaglie di questa modifica all'algoritmo di Google, ma da oggi la notizia è ufficiale: Penguin entra a far parte dei segnali in tempo reale che influiscono sul posizionamento di un sito web.
Anche se George Muller, search engineer di Google, in un Hangout ufficiale aveva spiegato come l'aggiornamento delle SERP e le relative fluttuazioni nelle query non fossero dovuto a Penguin, oggi con la notizia sul blog per i webmaster di Google veniamo a sapere tutto il contrario.[/vc_column_text][vc_video link="" align="center"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/2"][vc_column_text]A parte le parole di Muller, le nuove notizie ufficiali sono che, dopo un periodo di rodaggio in cui abbiamo visto decisi cambiamenti in SERP, l'algoritmo per l'analisi dei risultati spam (link in ingresso, keyword stuffing e similia) è entrato a far parte dei 200 e più segnali che influiscono nel decretare la posizione in SERP di una URL per determinate query.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width="1/2"][vc_column_text el_class="sommario"]Sommario
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text][bctt tweet="Google Penguin entra a far parte dei segnali dell'algoritmo di Google, notiziona per i #SEO" username="posizioneseo"]
Cos'è Google Penguin?
Come potete leggere, da un articolo dedicato a Penguin, questo algoritmo analizza quanto e quali tecniche spam utilizza un sito web e in funzione della loro qualità modifica più o meno pesantemente il posizionamento dei risultati relativi nelle diverse SERP.
In particolare se un sito ha un grosso numero di link considerati artificiali, spam, di bassa qualità, o ancor peggio organizzati in schemi di link in ingresso è possibile vedere un deciso decremento delle posizioni relative ad alcune query, con in alcuni gravi casi della scomparsa completa dalla pagina dei risultati. Stesso discorso per tutte le altre tecniche che, pur se una volta fruttuose, ad oggi penalizzano un sito web in quanto considerate spam: testo nascosto, cloacking e keyword stuffing sono alcune di queste.
L'ultimo aggiornamento di Penguin era datato 2014, con Penguin 3.0, per cui per questo nuovo grosso update alcuni SEO parlano di Google Penguin 4.0.
Cosa cambia a seguito di questa modifica dell'algoritmo
Pur se già era necessario fare molta attenzione nel modo con cui si effettuava attività di link building per la SEO off-site ad oggi è necessario stare all'erta quando si acquisicono collegamenti ipertestuali in ingresso sul proprio dominio.
Vediamo però nel dettaglio quali modifiche sono state apportate dall'ingresso di Penguin tra i segnali dell'algoritmo di posizionamento di Google.
Penguin ora è in real time
Una delle notizie più importanti è che Penguin ora gira in tempo reale. Per cui dopo una "prima botta di posizionamento", tendenzialmente negativa, è possibile provare a recuperare le posizioni perse a seguito di penalizzazione da schemi di link, link spam, di bassa qualità o artificiali in tempi molto più brevi che in passato, dove era necessario richiedere una riconsiderazione a seguito di pulizia dei link in ingresso.
In più l'analisi in tempo reale da parte di Penguin non stravolgerà completamente le SERP, ma le modificherà quotidianemente, per cui non vedremo delle decise modifiche da un giorno all'altro, come quando l'aggiornamento da parte del pinguino di Google veniva lanciato "manualmente".
Penguin ora analizza le singole pagine
Se prima Penguin tendeva a penalizzare un intero dominio ora l'azione di questo nuovo segnale algoritmico va a coinvolgere solamente la pagina a cui puntano i link. Anche questa è un'ottima notizia, che dovrebbe migliorare particolarmente tutte le SERP, che potrebbero mostrare risultati più pertinenti. Prima infatti quando una pagina riceveva molti link in ingresso portava giovamento all'intero dominio, mentre a seguito di questa modifica i cambiamenti di posizione interesseranno il singolo URL e non tutto il sito
Una modifica mondiale
L'ingresso di Penguin tra i segnali dell'algoritmo di Google entra a gamba tesa nelle SERP di tutto il mondo e non in maniera graduale di nazione in nazione.
Non verranno più forniti aggiornamenti sul lancio del pinguino
E lapalissiano, ma dato che ora Penguin è in real time, da Google ci fanno sapere che la comunità dei webmaster non verrà più aggiornata il lancio dell'algoritmo.
Cosa fare nel caso il vostro sito sia penalizzato?
Se in queste ultime settimane vi siete trovati con il sito che ha subito un deciso decremento nelle sue posizioni organiche nelle diverse SERP di Google sapete cosa fare:
- analizzare i link in ingresso, eliminare quelli artificiali/spam e provare a recuperarne di nuovi, spontanei e di alta qualità.
- se avete abusato di parole chiave nei vostri articoli rendete quel testo usabile: riscrivetelo pensando all'utenza!
- eliminate tutte le doorway (pagine che reindirizzano ad altre, con contenuto completamente diverso da quello che l'utenza si aspeterebbe) e le pagine che effettuano azioni di cloacking (ossia che mostrano del contenuto diverso in funzione del referral: al motore di ricerca una pagina con alcune parole chiave, all'utenza contenuto diverso)
- rendete tutto il testo visibile: basta con div nascosti o con testo dello stesso colore dello sfondo della pagina
Come effettuare l'analisi dei link
Tra i diversi tool che ho utilizzato per analizzare i link in ingresso in un sito web sicuramente il migliore ad oggi rimane Ahref, che fornisce una lista di tutti i collegamenti in entrata e permette un export rapido in diversi formati da elaborare con i diversi fogli di calcolo come Excel o Calc.
Altri strumenti molto utili sono Majestic Backlink Checker e, un po' meno funzionali da questo punto di vista (ma utili per un enorme numero di altri SEO motivi) SEMrush e SEOZoom (che se non avete ancora provato è giunto il momento).
Google di suo fornisce uno strumento per l'analisi dei link, all'interno della Search Console (dopo aver selezionato una proprietà, traffico di ricerca > Link che rimandano al tuo sito), che però devo dire che è davvero scarsamente usabile, sopratutto per analizzare le ancor text su cui vengono effettuati i collegamenti ipertestuali.
Richiesta rimozione e/o Disavow tool
Dopo aver compreso quali sono i link di cui richiedere la rimozione è opportuno recuperare i contatti dei webmaster responsabili del dominio che punta con un collegamento ipertestuale al nostro e chiedere di rimuoverlo o di aggiungere l'attributo "nofollow"
al link evidenziato.
Per tutti i siti di cui non riceviamo risposta è poi necessario utilizzare lo strumento dedicato al rifiuto dei backlinks, il Disavow Tool (da utilizzare con estrema attenzione).
Il tool di rimozione dei backlinks, dopo aver selezionato la proprietà verificata su Google Search Console di cui vogliamo rimuovere i link in ingresso, prende in pasto un file .txt in cui è opportuno segnare:
- direttamente l'URL della pagina con i link che non vogliamo Google consideri;
- l'intero dominio, nel caso di iniezione di link spam o link in tutte le pagine, nella forma
domain:nomedominio.tld
;
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pino
Nato con la passione per l'informatica da mamma Access e papà ASP nel 2002 rinnego repentinamente la mia paternità facendomi adottare da papà PHP e mamma SQL.
Allevo HTML e correlati fiori in CSS mentre vedo i frutti del mio orticello SEO crescere grazie alla passione e alla dedizione della coltura biodinamica; perchè il biologico è fin troppo artificiale.
Realizzo siti internet a tempo pieno, nei restanti momenti mi occupo di redigere articoli per questo sito e saltuariamente far esperimento nel mare che è internet.