1/08/2016 Search Engine Intelligence 7348
Link-building: una attività (ancora) fondamentale nella SEO

Pur se gli ingegneri di Google ci dicono che la link-building diverrà sempre meno un fattore di ranking, a fronte della qualità del contenuto e dell'usabilità dei siti web e se si provano esperimenti di modifica dell'algoritmo per non considerare il peso dei link, ad oggi una ricerca condotta da Stone Temple ci dimostra come in realtà sia ancora uno dei fattori più importanti per il corretto posizionamento sul motore di ricerca di Mountain View.

Una recenta ricerca dimostra e correla le prime posizioni su Google con i link in ingresso Condividi il Tweet

La ricerca sui link come fattore di ranking

Il caso studio prodotto da Stone Temple mostra una correlazione tra le prime posizioni di Google di un URL e i link che puntano a quella pagina. La ricerca ha preso in esame 50 risultati in relazione a 6000 pagine dei risultati e mostra una decisa corrispondenza tra i link in ingresso e i risultati sul motore di ricerca di Mountain View.

In molti, a seguito di questi dati, potrebbero dire di lasciar perdere le direttive di Google in cui si comprende che "il contenuto è re", indirizzando le energie ad acquisire solamente link, ma gli stessi autori in conclusione all'articolo ci fanno sapere che uno dei migliori metodi per far si che si parli del proprio sito, con contenuti e link, è di scrivere ottimi contenuti.

Del resto se andiamo a leggere la netiquette di Google scopriremo che:

I risultati di ricerca di Google prendono in considerazione i collegamenti a una determinata pagina web e la pertinenza dei contenuti di questa pagina alla tua ricerca.

E se lo dice il motore di ricerca che i risultati restituiti sono in funzione dei "collegamenti a una determinata pagina web" abbiamo una controprova che la link building sia ancora un ottimo fattore di ranking.

Link building: camminare sul filo del rasoio

Effettuare attività di link building è una delle prime pratiche utilizzate, dagli albori della SEO, per posizionare un sito web. Negli ultimi anni però è diventato più complicato effettuare questa attività, in quanto i nuovi algoritmi di Google, primo fra tutti Penguin, riescono ad interpretare se i link sono artificiali o spontanei attribuendo di conseguenza una penalizzazione o un incremento di ranking. Tutti coloro che effettuano attività White Hat sanno quindi di dover fare estrema attenzione a mantenere il giusto equilibrio tra popolarità del sito e link in ingresso, per evitare penalizzazioni. Dall'altro versante invece, nel lato oscuro della SEO (i Black Hat) organizzano o utilizzano PBN per incrementare i link in ingresso, magari su domini drop e redirect 301 sul sito da posizionare, o ancor peggio attacchi di negative SEO, inviando in blocco migliaia di link ai domini da abbattere.

Link building: non è l'unico segnale SEO da considerare

Pur se da questa ricerca scopriamo nuovamente l'acqua calda, ossia che i link sono importanti ai fini del posizionamento di un sito web, effettuare una proficua attività di link building non basta per migliorare la SEO di un sito web. Infatti se il sito sarà non ottimizzato per l'utenza avremo comunque un enorme frequenza di rimbalzo, associata ad un minimo tempo di permanenza sulle pagine, entrambi fattori che portano i visitatori a NON compiere l'azione per cui abbiamo investito energie per rendere visibile il nostro prodotto.

Per cui ricorda: solamente se i fattori SEO on-site sono ottimizzati al meglio una buona link building potrà fare la differenza!

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pino

Nato con la passione per l'informatica da mamma Access e papà ASP nel 2002 rinnego repentinamente la mia paternità facendomi adottare da papà PHP e mamma SQL.
Allevo HTML e correlati fiori in CSS mentre vedo i frutti del mio orticello SEO crescere grazie alla passione e alla dedizione della coltura biodinamica; perchè il biologico è fin troppo artificiale.
Realizzo siti internet a tempo pieno, nei restanti momenti mi occupo di redigere articoli per questo sito e saltuariamente far esperimento nel mare che è internet.

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